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lunedì 25 ottobre 2010

LA STAGIONE INFINITA DELLE BANALITA'

Il giornale del mattino ha lo stesso strillo ogni giorno. E' una notizia che non fa più notizia quella degli articoloni che inchiodano un politico, o ci provano almeno a modo loro, che scovano un ingarbugliato mistero e lo trasformano in un reality. Sentiamo parlare da giorni di depurazione televisiva eppure gli argomenti non cambiano e la rotta da seguire rimane quella dell'audience. Già, l'audience, ovvero gli ascolti ovvero i telespettatori che seguono la tv in un preciso momento. La tv ha una sorellastra: la pubblicità. Un cancro neanche troppo invisibile che condiziona gli editoriali e le persone che vi ruotano attorno. Si è smarrito il buon senso e l'ha trovato tutto insieme chi lo ha poi chiuso in una cassaforte ben sepolta, al contrario di quella dove tiene il denaro, cioé il ricavato dai passaggi pubblicitari. Già perché la feroce condottiera degli squarci televisivi, tra film telefim e programmi in genere, a nulla crede oltre allo share. Si vende colui che in cambio di un passaggio pubblicitario rinnega un credo che tempo prima lo ha fatto giornalista o presentatore o sceneggiatore o chissà cos'altro. Il vero genio è colui che può domare la Bestia degli Spot entrando in gloria in ogni campo della vita.
E' infatti ad essa che ormai tutto ruota, non solo la tv o il cinema, no no troppo facile, si può passare alla politica per esempio. Abbiamo presente i martelli che chiedono una X sul candidato giusto oppure, più semplice, un'invettiva contro o a favore di un addetto ai lavori? Ci rimbalzano tra insulti, falsi risultati e motti intenzionati a influenzare la facoltà di decidere liberamente. Si sentono talmente tante sparate sulla libertà che neanche in mezzo a una tempesta con mare forza nove ci si sentirebbe così disorientati. Eppure ognuno continua a dire la propria, con i propri mezzi e con i propri tornaconti, quindi incatenati non siamo poi tanto. E' una questione morale, quella di combattere uno Stato che ci nasconde sempre qualcosa e la coda di paglia è sempre nascosta, ce ne fosse uno che ammette: ho sbagliato, i conti all'estero sono i miei, ho dato permessi che non dovevano essere permessi, ho fregato, ho allacciato rapporti contrari al beneficio del popolo, ho contatti con malviventi, mi sono inventato tutto, ho una bramosa fame di denaro, non ho mai fatto il bene del popolo, ho portato ingenti capitali all'estero, ho finanziato attività criminose, l'ho commesso io l'omicidio, odio essere messo da parte, le notizie le scrivo perché me le impongono, la tv è peggiorata da vent'anni a questa parte, non pago le tasse, non me ne frega niente di portare l'Italia in Europa. Questo sì che farebbe notizia, audience e quindi una nuova fresca ventata di rinnovata pubblicità.

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