Cast : Wil Wheaton, River Phoenix,
Corey Feldman,Jerry O’ connel
Regia : Rob Reiner
Sceneggiatura : Raynold Gideon
Durata : 96 min.
Data di uscita : 1986
Genere : Avventura
L’uscita di “Notte Buia,Niente Stelle”, il nuovo inquietante schizzo di creatività firmato King,432 pagine per 4 racconti, è il giusto appiglio cui agganciarsi per rievocare ancora la divin-malefica penna del Signore oscuro che, più giovane di 28 anni, nel 1982, scriveva Stand by Me, racconto breve parte anch’esso di una raccolta di 4 novelle ,portato con fortuna sullo schermo dal regista Rob Reiner nel 1986.
Ottima la fotografia di Thomas del Ruth, nomination all’Oscar per gli sceneggiatori Raynold Gideon e Bruce A. Evans.
La regia di Rob Reiner,non sempre fedele al libro,è tuttavia efficace nel trovare un bilanciamento perfetto di avventura,memorie e immaginario tipico di quell’età, riuscendo a forgiare una pietra miliare del cinema adolescenziale anni 80.
Stand by me è, come dice il titolo, ricordo di un estate, ma non solo, è un viaggio profondo nelle memorie infanti e calde ripercorso attraverso un estate mitica che le condensa tutte fino a diventare santuario senza tempo di una fase,quella preadolescenziale, fascinosa e magica.
Le ragazze ancora non erano cosi importanti,evocazioni di atmosfere eroiche pervadevano le giornate, il mondo iniziava ad affamare di conoscenza, un labirinto di esperienze e misteri da esplorare con timore ed eccitazione.
Siamo nel 1959 e in mezzo a quel labirinto c’è Ray Brower, ragazzo 12enne,scomparso da 3 giorni, e c’è anche Vern,ragazzo cicciottello di Castle Rock,cittadina dell’Oregon che, involontario spettatore di una conversazione tra due bulletti del posto, ode le magiche parole cadavere,fiume,ferrovia.
Ragazzi volete vedere un cadavere? Eccitato e sudaticcio,Vern irrompe in un pomeriggio di fine estate e smorza la routine giornaliera dei suoi amici, Gordie Chris e Teddy,i quali, zaino in spalla, decidono di incamminarsi alla ricerca del corpo.
Il viaggio infrange vecchi miti e leggende, fa emergere paure,speranze,sogni di ognuno, rende man mano consapevoli dell’importanza di quel cadavere,quell’asticella, infilata al traguardo che più si avvicina e più appare invalicabile.
Il sereno fischiettar delle prime ore abbassa le frequenze passo dopo passo. Il corpo da ritrovare è il simbolo del riscatto, è un vero Santo Graal alla rovescia, fonte di gloria ma soprattutto di eterna esperienza,di maturità, è la chiave per una sorta di emancipazione anticipata dagli adulti e da quel mondo che ti mette i piedi in testa perché sei piccolo e non lo puoi capire,è la nascita del giovane adulto, è un ingresso preferenziale nel mondo vero,dei grandi.
Il ricordo è anche quello dello spettatore,trascinato ai suoi 12 anni,alle sue estati spensierate e sporche di fango,alle ginocchia sbucciate,alle corse in bicicletta, all’istintivo rifiuto verso i genitori e il loro mondo a parte.
Chi guarda ricorda ancora una volta com’era prima di iniziare a diventare grande,prima di scoprire quel freddo,spento cadavere.
G.S.
S.King è un genio....
RispondiEliminaI quattro ragazzini sono veramente bravi nell'interpretazione.....
Un film che sicuramente andrebbe visto da tanti ragazzi ....merita davvero tanto...
Ha segnato la mia infanzia...e ogni volta che lo guardo le sensazioni sono sempre le stesse.....
Peccato per River Phoenix sarebbe stato un bravo attore......Insomma film da 10 e lode.