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mercoledì 15 dicembre 2010

FIDUCIA - DAY AFTER

La Roma di ieri, che votava la fiducia e distruggeva se stessa, fa riflettere. Il piano che ha riconfermato il Governo non si è avvalso di una cura seria per affrontare i disordini dovuti all'attuazione dello stesso. Siamo sempre più spaccati. C'è una casta che non ne vuole sapere di scendere dagli allori e c'è una popolazione impaurita che non sa più come dimostrare l'incertezza. Un fardello di eletti che hanno raggiunto i gradi massimi delle istituzioni che cercano sempre di lodare se stessi, senza fare i conti con la realtà e un popolo, quello italiano, che resta appeso alle briciole delle decisioni minime dovute. All'estero non facciamo neanche più ridere, preoccupiamo, come si può contrastare l'ondata feroce di assoluto bisogno di potere senza mollare niente? Questo si chiedono oltre i nostri confini. 
La monnezza, erede della più grammaticata mondezza, fa scappare i turisti dalla bella Napoli e anche i locali ne subiscono le conseguenze. I residenti cercano disperatamente di far comprendere che è una situazione critica e devastante ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Emblematico il gesto del Presidente del Consiglio (il maiuscolo è per l'istituzione) che durante uno dei discorsi pensa bene di andarsene allo schioccare della parola 'magistratura', applaudito e seguito dai suoi fedeli servitori, ops, colleghi di alleanza. La piccola fuga fuori dalla Camera dei Deputati è il simbolo del momento storico attuale. Il contradditorio esiste solo se si parla di opposizione, se poi non si vuole rispondere, semplicemete si va via, come si faceva da bambini, quando i genitori ti sgridavano per una marachella e si scappava in camera propria. Solo che qua c'è qualcosa talmente grande al confronto, che il paragone fa piangere. E' vero che lo Stato ha sempre agito per conto proprio facendo credere invece ai cittadini di essere in democrazia e di contare qualcosa. 'Il potere logora chi non ce l'ha', disse e scrisse una volta un politico eccellente. Adesso però è davvero troppo. In sedici anni di baruffe e dimostrazioni di forza si sta schiantando il sogno italiano che doveva librarsi in quel famigerato 1994 e che tuttora non ha ancora dimostrato nulla. Fedeli scagnozzi che taccuino e risultati alla mano ubriacano le opposizioni andando a scadere su risultati non conclamati e poco chiari. 'Vi pagano per stare con la bava alla bocca?", ha chiesto un politico. Aggressione, Arroganza e strafottenza, questo è il motto del perfetto combattente. Il resto se va a rotoli, non importa, quello che conta è l'onore e la difesa del capo. Come in quelle sette, dove un leader è il possessore unico delle menti dei suoi discepoli ai quali chiede ogni cosa per gestirla a proprio piacimento, per poi magari far finire tutto con un suicidio di massa. La domanda è semplice: come può un uomo che basa la sua forza sul denaro e sul potere derivante da esso, credersi una persona forte? Su una cosa ha ragione però, in questo momento, ma speriamo non per molto, è veramente un uomo libero.

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